Christophe ha scritto:Si si ma non è junk food...è cibo industriale destinato ai professionisti della bocca!! C'erano anche i saloni anni fa, non è più un segreto!
Ora, se i clienti sono contenti è tutto ciò che conta giusto?
Ci sono un sacco di artigiani che confezionano sottovuoto lo sai!! Quindi è una merda?
Sai benissimo cosa intendo. Non fare lo stupido. Tra una blanquette industriale "economica" e una blanquette fatta in casa, anche sottovuoto, c'è una differenza enorme. Alcuni risaturatori (dei miei due) aggiungono un po' di prezzemolo sul primo e lo chiamano "fatto in casa". Quando vedi 50 piatti su un menu, non dirmi che sono fatti in casa. Passare l'aspirapolvere sui tuoi piatti è molto buono e igienico. Lo faccio a casa, non li compro già pronti. Per quanto riguarda i dolci, chi è ancora nel settore della ristorazione???
Quando avevo vent'anni, c'erano ancora moltissimi locali chiamati "ristoranti per lavoratori" gestiti per lo più da famiglie, dove spesso si mangiava benissimo per 30 franchi. C'erano 3 primi, 3 secondi e 3 dolci. La maggior parte è scomparsa.
Osare chiamare "ristorante" un KFC o un McDonald's è uno scandalo. La professione avrebbe dovuto impedirlo.
Ps: Per l'andouille che mi definisce uno sciocco vendicativo... gli farò notare (gentilmente) che c'è un punto interrogativo alla fine del titolo. Nel caso non l'abbia visto o finga di non vederlo o se non ne conosce il significato...
Un punto interrogativo, chiamato anche punto interrogativo, è un segno di punteggiatura che termina alla fine di una frase interrogativa, al posto di un punto.
In linguistica, l'interrogazione è un atto linguistico mediante il quale il mittente di una dichiarazione invia al destinatario della stessa una richiesta di informazioni relative al suo contenuto. Una frase interrogativa viene comunemente chiamata "domanda".
(wiki)
Niente.