da Christophe » 22/01/24, 01:10
Da meditare!!
"Sta succedendo qualcosa di terrificante. Un amico, professore di diritto dell'istruzione superiore, mi ha raccontato il suo sgomento per il collasso cognitivo degli studenti del primo anno. Le domande d'esame, che sembravano comprensibili alla nostra generazione nata tra il 1960 e il 1980, semplicemente non lo sono gli studenti di oggi.
Ricevono il materiale, possono magari impararlo a memoria, ma non lo capiscono, non sapendo articolare i concetti per applicarli a casi reali. È come se studiassero l'alfabeto di una lingua fonetica, ma poi non riuscissero a disporre le lettere per formare le parole. E che dire della coniugazione o della sintassi! Cita anche la punteggiatura: “Rari studenti sanno quando usare la virgola o i due punti. È spaventoso! Quando mostro loro come una frase cambia completamente significato con o senza virgola, devo spiegare loro i principi base della scuola elementare, e solo dopo qualche minuto afferrano entrambi i significati.
"Mangiamo bambini!"
"Stiamo mangiando, bambini!"
"Se l'avessi vista dal terrazzo."
"Sì, l'ho vista dal terrazzo."
Non siamo in una scuola professionale per insegnare a cucire agli adolescenti che hanno abbandonato la scuola, siamo in una scuola di diritto con testi relativamente carichi di sintassi e che richiedono un'interpretazione contestuale ma anche giuridica!
Il corpo docente è preoccupato per questo progressivo collasso osservato negli ultimi 10-15 anni. Non possiamo conferire una laurea in giurisprudenza a persone incapaci di riassumere, comprendere e sviluppare il ragionamento. Immagina giuristi o avvocati che non padroneggiano la lingua o le sottigliezze legali. Questo mi ricorda questo recente aneddoto di un dirigente d'azienda che aveva assunto una persona brillante proveniente da una business school (tre anni di studio). La giovane recluta non sapeva come calcolare una percentuale per un preventivo finanziario.
Nel 2021, nella facoltà di psicologia dell’UCLouvain, dei 645 studenti iscritti al primo anno, solo sei hanno superato tutto nella prima sessione. Gli studenti si lamentavano perché, tra l'altro, i corsi erano tenuti da persone con più di 40/50 anni. A questo ho risposto: “Era lo stesso quando eravamo al tuo posto, anche noi avevamo 20 anni e i nostri insegnanti erano molto più grandi”.
Sta accadendo qualcosa di terrificante, e penso che senza una grande rivoluzione – filosofica, culturale, sociale – ci stiamo dirigendo verso una società di consumatori passivi, gestita da un’élite. La famosa “generazione degli imbecilli” (Olivier Aron)
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