hai ragione in generale e torto su alcuni punti. Troppi infatti si aspettano miracoli dall'esterno (chimico o naturale) e rimangono passivi senza farsi coinvolgere direttamente, da qui i fallimenti consecutivi che alimentano il sarcasmo degli avversari quando si tratta di rimedi naturali e un silenzio spaventoso quando questi fallimenti provengono dal convenzionalePosso solo confermare che questi casi esistono (provati su me stesso con una buona capacità di ascolto del suo corpo), ma l'approccio richiede un approccio in cui le scappatoie sono difficilmente consentite. E anche allora - e questa è la cosa più deludente - che i pazienti a malapena ascoltano e seguono a malapena le direttive, se non per essersi motivati nel proprio corso (come è stato il mio caso tramite il giornalismo). ) al punto che anche il mio medico si è stupito dalla mia capacità di ascolto (sono andato anche per la formazione in questa direzione => essere il medico di te stesso, ma mai solo in una "automedicazione")
Parzialmente sbagliato quando dici questo:, "ma mai solo in un'automedicazione“Infatti, al di fuori del sistema, è necessariamente attraverso l'automedicazione che le persone imparano di nuovo ad assumersi la responsabilità della propria vita e quindi della propria salute. Perché è come un nuovo apprendimento che partirà da piccole piaghe, poi sempre più importanti man mano che se ne osservano i risultati fino a comprendere che la malattia non è ciò che si dice nei circoli conformisti, ma solo informazioni sulla condizione generale di ogni individuo e che (bisogna imparare a decifrare con l'esperienza e la pratica. Comunque, e qui sono pienamente d'accordo, stiamo facendo più progressi velocemente accompagnati da una o più persone che hanno già esperienza e pratica in questi ambiti, è ovvio!