Il mio orto a 54 anni

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Doris
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Doris » 17/05/21, 22:50

Jardinierdu54 ha scritto:
Doris ha scritto:
Jardinierdu54 ha scritto: d'altra parte con questo tempo spero che le mie patate non marciscano nel fieno :|

Anche qui ho avuto molta acqua, dato che ho messo le prime patate a fine gennaio, e lo strato di fieno è buono, ben mineralizzante, è granitoso. Oggi ho raccolto le primissime patate novelle, nessuna preoccupazione per il marciume.


Ah è fantastico, alla fine di gennaio :shock: in che regione vivi?

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Re: Il mio orto a 54 anni




da miaos » 13/06/21, 13:47

Torno su questo argomento per condividere la mia umile esperienza in relazione a un punto discusso sopra; l'automazione dell'apertura degli strati con un Arduino. Avvertimento; modalità interruttore dei sogni attivata. scusate :P

Per dirla semplicemente: lavoro in un asilo nido. 8000 mq di serre gestite da un sistema necessariamente "professionale". La panacea? Piuttosto pratico, ma lontano dal sogno se il clima fa la sua parte (è così raro, sì, lo so... ehm!). Questo tipo di sistema potrebbe essere sovra-studiato, molto spesso si scontra con alcune preoccupazioni: conflitti tra le diverse sonde. I classici: chiudiamo, c'è troppo vento VS apriamo, fa troppo caldo ou chiudiamo, piove VS apriamo, fa troppo caldo.

A volte anche il problema viene solo da una sonda, quella del vento, che deve aprirsi un po' di più sul lato "sottovento" e chiudersi un po' "contro vento" per evitare che precipiti troppo forte. In caso di vento ben perpendicolare alle aperture (N/S), è facile e si gestisce piuttosto bene. Ma in caso di vento in asse (E/W) e poco variabile, va bene. Apro più a nord, meno a sud perché viene più da sud che da nord, o meglio più a sud e meno a nord perché viene più da nord, anche se più o meno a nord del sud e meno più a sud da nord perché proviene da nord da sud... crzzzcrzzzz ... e si apre, e si chiude, e si apre, e si chiude e paf il vento si precipita dentro e bam tutto ciò che vola nelle serre.

È quindi molto complicato da gestire per un impianto professionale e, in periodo di tempo capriccioso (il famoso cambio di stagione), passiamo la maggior parte del tempo in modalità manuale, gestendo istintivamente l'apertura di una trentina di motori in modo molto più affidabile di una batteria di sonde e un computer presumibilmente sofisticato. Caso isolato? Molti dei miei produttori e fornitori hanno le stesse preoccupazioni. : Lol:

Quindi immagino la complessità della programmazione di un arduino (ho avuto la mia fase Raspberry Pi) le cui sonde economiche rendono i dati piuttosto disordinati. Non è esattamente lo stesso con le falde: sono piuttosto vicine al suolo, quindi possiamo rompere il vento con l'aiuto di siepi o simili ed evitare uno dei problemi maggiori ma senza garanzia di pigrizia assicurata. . Bisogna sempre poter intervenire in caso di capriccio del tempo. : Wink:

Insomma, non facile : Mrgreen:
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Moindreffor » 13/06/21, 14:01

Miaos ha scritto:Risulta quindi molto complicato da gestire per un sistema professionale e, in periodo di tempo capriccioso [...] l'apertura manuale di una trentina di motori in modo molto più affidabile di una batteria di sonde e di un computer

è soprattutto questo il problema, la gestione di una trentina di motori e parametri diversi, per via della superficie, come dici tu, se non gestiamo il vento in maniera netta, su un telaio, possiamo quindi puntare tutto sulla temperatura
Ho cambiato Fab Lab e in questo uno dei progetti è l'automazione e la gestione di una serra con arduino, quindi affronteremo rapidamente il problema, vi terrò aggiornati
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Did67 » 13/06/21, 17:10

Miaos ha scritto:...Non è proprio lo stesso con le falde: sono piuttosto vicine al suolo, quindi possiamo rompere il vento con l'aiuto di siepi o simili ed evitare uno dei problemi maggiori ma senza garanzia di pigrizia assicurata. Bisogna sempre poter intervenire in caso di capriccio del tempo. : Wink:



Da parte mia, quando l'ho detto (se si tratta di me!), ero proprio in questa ipotesi: telai, con l'enorme vincolo dell'apertura si apre troppo presto, in automatico, e non si scalda; si apre troppo tardi, e abbastanza velocemente si "tosta")... Il vento serve solo per evitare che le cornici prendano vento in bocca (ma le mie cornici sono molto spesso "aperte", a spicchi, mentre c'è vento; vento costante)...

E non l'ho detto, ero anche in un processo: "alleviare lo sforzo" - quindi a volte essere in grado di essere libero, a volte partire senza preoccuparmi di "brucerà se il sole sorge mai" ... Con il meteo, sappiamo se "grandi perturbazioni" rischiano di mettere a dura prova il sistema (temporali, vento vorticoso, ecc.) ...

Ma grazie mille per questa osservazione.
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Biobomb » 13/06/21, 17:41

Miaos ha scritto:
Quindi immagino la complessità della programmazione di un arduino (ho avuto la mia fase Raspberry Pi) le cui sonde economiche rendono i dati piuttosto disordinati.


Non è meglio il lampone? Li conosci ?
Esistono sonde per tutte le tasche, ma le più costose sono più affidabili? .
Altra difficoltà: i motori che azionano i bracci e le leve sono 12v o 220v, o anche solari, e poi la sera o la notte?
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Did67 » 13/06/21, 19:15

Biobombe ha scritto:Altra difficoltà: i motori che azionano i bracci e le leve sono 12v o 220v, o anche solari, e poi la sera o la notte?


Senza saperne nulla avevo pensato alle prese elettriche, che esistono a 12 V...
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Re: Il mio orto a 54 anni




da miaos » 13/06/21, 20:42

Ho giocato con un Raspberry Pi prima del nome, deve essere più di dieci anni. Il principio deve rimanere lo stesso immagino, anche se deve essersi evoluto. All'epoca provai un sistema di irrigazione automatico che finì per crollare (sì lo so) a seguito di ritorni incoerenti dalle sonde per la profondità della riserva. Il sonar che si supponeva per stimare l'altezza dell'acqua a volte misurava 100 o anche 120 cm di differenza da un minuto all'altro per un barile da 200 litri. Sì lo so, sto litigando sui dettagli : Mrgreen:

Penso che da allora sia migliorato. Almeno lo spero.

Per il progetto di Didier deve essere semplice se ci limitiamo a pochi parametri. Ore, temperature, punto. L'aggiunta della possibilità di una modalità manuale è un'ulteriore difficoltà; chi ha la priorità? Cosa succede se dimentichiamo di tornare all'automatico e si blocca? Peggio ancora, se siamo sicuri di averla rimessa in modalità automatica, andremo a controllarla una volta sorto il sole o lasceremo arrostire le nostre piantine, troppo fiduciose nel suo programma?

Deve essere eccitante da fare, potrei anche ricadere nel gioco da solo, ma solleva molte domande e un inferno di tecnicismi.

Per il momento sto pensando alla costruzione degli strati stessi, è un primo passo. C'è un mucchio di terra abbastanza imponente, il cui volume corrisponde a prima vista a un muro alto 4 m per 1 e largo 50-60 cm in adobe, con alcune ardesie naturali, tavole spesse, vetro da tagliare, ecc. Se vedi da dove vengo... : Cheesy:
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Biobomb » 13/06/21, 21:06

Did67 ha scritto:
Biobombe ha scritto:Altra difficoltà: i motori che azionano i bracci e le leve sono 12v o 220v, o anche solari, e poi la sera o la notte?


Senza saperne nulla avevo pensato alle prese elettriche, che esistono a 12 V...


Ben fatto Didier, quindi abbiamo bisogno di una batteria per auto o di un trasformatore nelle vicinanze.
Ma le tapparelle che si chiudono da sole quando l'anemometro dà l'ordine sono comandate da un motore elettrico e da una vite senza fine.
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Biobomb » 13/06/21, 23:17

Miaos ha scritto:Penso che da allora sia migliorato. Almeno lo spero.



Ciò che è cambiato soprattutto è la marcia: ce ne possono essere di più, sono la memoria e le connessioni, e più veloci perché i chip sono più veloci.
Scherzi a parte: ho programmato, a suo tempo, in un contesto professionale, il chip Minitel, e ha funzionato bene.

La difficoltà è facile da capire: se c'è vento forte voglio chiudere le finestre. ma cos'è un vento forte? È relativo, no?
In linguaggio macchina semplificato questo dà: se supero i 4 gradi Beaufort invio l'ordine di chiudere il mio
finestre. Se imposto i gradi Beaufort o la velocità del vento in m/s allora avrò una flessibilità interessante.
un altro esempio: se il contenuto di umidità del suolo è troppo basso, voglio che la mia pompa di irrigazione si accenda
percorso.

Sì Miaos, non è facile da programmare ma non impossibile, evitando la "fabbrica del gas".
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Re: Il mio orto a 54 anni




da Moindreffor » 14/06/21, 23:41

Biobombe ha scritto:Sì Miaos, non è facile da programmare ma non impossibile, evitando la "fabbrica del gas".

Penso che tu stia cercando complicati dove possiamo renderlo semplice, è vero che abbiamo sempre più sonde di tutti i tipi, attrezzi sempre più efficienti, che aprono sempre più possibilità e stiamo iniziando a sognare...

utilizzare un sonar per misurare la profondità dell'acqua quando una semplice pallina di polistirolo avrebbe fatto un ottimo galleggiante accoppiato ad un rilevatore e non c'era più problema, o anche un semplice sistema di interruttori andrà e verrà

Penso che visto il peso delle finestre degli infissi di Didier, non sarà il vento a farle volare via : Mrgreen: ma d'altra parte è questo peso che devi sollevare, dopo anche senza passare ore in palestra a sollevare ghisa, penso che con un cric abbiamo già tutti alzato la macchina per cambiare una ruota

Quindi abbiamo la possibilità di alleggerire e potrebbe volare via o lasciare pesante e adattare il sistema di sollevamento

se osserviamo una stampante 3D, programmiamo i movimenti entro 0.12 mm e tuttavia il finecorsa è fissato da un semplice interruttore a pressione,

quindi, in effetti, possiamo provare a gestire in modo molto tecnologico o utilizzare un sistema D un po' più rinforzato dalla tecnologia ...
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