Adrien (ex-nico239) ha scritto:Did67 ha scritto:Ci sono due concetti:
a) la temperatura minima del terreno perché avvenga la germinazione, di cui si tenga presente che non si tratta di un numero inciso nella pietra: esistono talvolta differenze varietali significative (lattuga); per la stessa varietà va inteso che un'indicazione come "temperatura minima di germinazione: 10 °" significa che a 10 ° la maggior parte dei semi germina, entro un tempo ragionevole; sotto, germina di nuovo ma meno o meno velocemente o entrambe le cose!
b) la temperatura tollerata dalle piantine una volta spuntate; lì, è il rischio del gelo che fa paura; ovvero: in genere questo limite aumenta all'aumentare delle dimensioni delle piantine (quindi le piantine più sviluppate sono meno resistenti - lo so, è controintuitivo eppure logico per i vivi!).
Un'altra nozione sarebbe lo "zero della vegetazione": la temperatura alla quale non c'è più crescita! Più in alto, ovviamente ...
La domanda che mi pongo è:
Se la temperatura dell'aria è (artificialmente nelle casse) corretta per la pianta, che dire della temperatura del suolo?
Una corretta temperatura dell'aria nelle casse induce necessariamente una corretta temperatura del pavimento nelle casse?
ou
La temperatura dell'aria all'esterno delle scatole essendo molto fredda, stile -10, essendo anche molto freddo il terreno fuori dalle scatole, viene a raffreddare per “capillarità” il terreno all'interno delle scatole?
E di conseguenza a quale temperatura del suolo le radici dei pomodori passano l'arma a sinistra?
Sono certo di sbagliarmi ma credo che l'aria fredda presente nel tronco potrebbe raffreddare la terra solo se dura a lungo, una lunga assenza di sole per esempio.
Penso invece che per capillarità si raffreddi, oppure il fatto può essere quello di mettere le piante su un isolante tipo polistirolo o altro.