Chissà se tutto questo non è "voluto", soprattutto sulla manioca, alimento base in diverse regioni dell'Africa ...
Inoltre, quando vediamo il prezzo al kg di patata dolce qui ... francamente:
La patata dolce sarebbe più redditizia del mais per la produzione di etanolo
Secondo gli esperimenti condotti da scienziati dell'agricoltura Research Agency (ARS), negli stati del Maryland e dell'Alabama, le patate dolci forniscono da due a tre più carboidrati rispetto al mais. Lo stesso risultato è stato ottenuto per la manioca nello stato dell'Alabama.
La resa in carboidrati di una pianta è direttamente collegata alla resa della produzione di bioetanolo. Nella produzione di bioetanolo sono coinvolti due passaggi fondamentali: idrolisi e fermentazione. L'idrolisi è una reazione chimica, accelerata dagli enzimi (cellulasi), che spezzano le catene di carboidrati, in composti organici. La fermentazione scompone i composti organici in alcoli come il bioetanolo. Secondo questi studi, i rendimenti di carboidrati della patata dolce si avvicinano a quelli della canna da zucchero che è la pianta più interessante per la produzione di bioetanolo. Un altro vantaggio delle patate dolci e della manioca è che richiedono molto meno fertilizzante e pesticidi rispetto al mais.
Questo studio è stato condotto da Lew Ziska, un fisiologo vegetale ARS a Beltzville, nel Maryland, con il supporto di altri scienziati del National Soil Dynamics Laboratory di ARS ad Auburn, in Alabama. La ricerca è stata condotta confrontando le rese di carboidrati di ciascuna pianta. I risultati mostrano che per le stesse condizioni di crescita e raccolta, la patata dolce fornisce 10.5 tonnellate di carboidrati / ettaro, mentre il mais fornisce solo 3.7 tonnellate / ettaro. La coltivazione di patate dolci per la produzione di bioetanolo è quindi seriamente da prendere in considerazione. Tuttavia, sono ancora necessari ulteriori studi per determinare i requisiti di fertilizzante, acqua e pesticidi per tali colture ai fini della valutazione dell'efficienza energetica.
L'obiettivo principale di questo studio è di provare a sviluppare nuove fonti di combustibili organici senza ridurre le forniture destinate al cibo umano e animale. In effetti, la produzione di bioetanolo dal mais è identificata come una delle cause dell'attuale crisi alimentare globale. È quindi essenziale diversificare le materie prime agricole per la produzione di bioenergia.
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