Nonostante Internet, i francesi continuano ad uscire
Claire Bombelaer
Un rapporto stabilisce le nostre abitudini culturali nell'era digitale. Il cinema è re, le mostre e il teatro stanno andando bene, ma la lettura sta cadendo.
Chi esce e dove? La televisione è stata detronizzata dal computer? Quale percentuale di francesi legge? Dal 1973, il Ministero della Cultura ha esaminato le famiglie francesi per stabilire una panoramica delle pratiche culturali.
L'ultima indagine risale al 1997, quando i CD venivano ancora acquistati, dove non c'erano né YouTube né Google, e solo il cellulare. Dodici anni dopo, il paesaggio è cambiato radicalmente. I videoregistratori sono scomparsi, il computer si è invitato a oltre l'80% delle famiglie e i telefoni multimediali consentono la navigazione tra cultura, intrattenimento e comunicazione personale.
Tuttavia, se "l'ascesa della cultura dello schermo" ha cambiato il panorama culturale, non ha soffocato la pratica. La frequenza al cinema, al teatro, al museo o persino alla lettura aumenta con la frequenza delle connessioni Internet. In una certa misura, situato quattro ore al giorno, più sei incollato al tuo schermo, più esci!
• Meno televisione e radio tra i giovani
Il tempo medio trascorso davanti alla televisione rimane stabile, a ventuno ore alla settimana. Ma tra Internet e la televisione, c'è un fenomeno di navi comunicanti. Più tempo trascorri a guardare i tuoi videogiochi, come quelli tra i 15 e i 24 anni, meno guardi la TV. Gli over 45 e, a maggior ragione, gli over 60, meno preoccupati dell'avvento del digitale, trascorrono sempre più tempo a guardare programmi televisivi.
Per quanto riguarda la radio, il divario generazionale si sta allargando di anno in anno. La percentuale di giovani tra i 15 e i 24 anni che ascolta la radio quasi ogni giorno è drasticamente diminuita, a favore dell'ascolto online. D'altra parte, sempre più persone di età pari o superiore a 65 anni sono fedeli al proprio lavoro.
• Nuove preferenze musicali
La popolazione "ora vive in un bagno musicale più o meno permanente". Ma, ancora una volta, c'è un divario tra le generazioni: più sei giovane, più è marcata la preferenza per la musica anglosassone, r'n'b, in mente la techno. Il classico appare pallido e perde terreno, ignorato dagli under 45. Scontro tra classi sociali; il rock, che ha notevolmente modificato i "contorni della musica", ha le sue lettere di nobiltà tra i laureati, ma non nei circoli della classe operaia.
• Il cinema si unisce
Il 57% dei francesi è andato al cinema almeno una volta negli ultimi dodici mesi, il 90% di loro ha un videoregistratore o un lettore DVD. Tutte le fasce d'età e tutte le origini sociali sono interessate. I film comici sono ancora ai vertici dei generi preferiti (44%), seguiti dai film d'azione, quindi dai film polizieschi. Gli under 35 sono chiaramente a favore dei film americani, mentre i cuori degli over 45 sono chiaramente a favore della produzione francese.
• Musei, concerti e teatri si rivolgono ai parigini
Per dodici anni, gite e visite culturali sono state stabili. I parigini intramurali, viziati da una scorta molto abbondante, sono i primi ad andare al cinema, a un museo o al teatro (60%). Sono anche gli unici ad andare più spesso in un museo (65% contro il 30%) e a teatro (56% contro il 19%) nel 2008 rispetto al 1997. Quest'ultimo genere, rispetto al pensavamo di aver fallito, resistito: il 13% dei francesi di età superiore ai 15 anni andava a teatro una o due volte l'anno, rispetto al 9% dodici anni fa. Il successo di spettacoli e commedie individuali avrebbe molto a che fare con questo.
• Il libro perde punti
Sempre più francesi non leggono libri durante l'anno. La percentuale di "non lettori" raggiunge il 30% e chi legge poco legge sempre meno. In effetti, ogni generazione legge meno della precedente. L'onore del libro è in parte salvato dalle donne (il 34% ha letto dieci o più libri negli ultimi dodici mesi). Conseguenza logica del calo della lettura: le biblioteche soffrono.
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