Ovviamente gli RN sono esclusi da questo dibattito, visto che sono grandi specialisti della disinformazione...
Eva Morel, di Quota Climat, si difende fin dall'inizio: "Non si tratta in nessun momento di bandire lo scetticismo climatico nei media, si tratta solo di lottare contro la disinformazione su questi argomenti".
Nicolas Dufrêne, dell’Istituto Rousseau, ha chiarito: “C’è ancora molta incertezza sulle conseguenze o sulle risposte al cambiamento climatico, ma il fatto che sia legato all’attività umana è chiaro, oggi, come consenso scientifico”. Pertanto, “se i commenti dei media negassero consapevolmente questo fenomeno, senza reazione diretta da parte del giornalista, allora Arcom deve poter usare il suo potere per richiamare all'ordine, o addirittura per sanzionare”. Prima di ricordare: “La disinformazione è già punibile per legge. Il nostro obiettivo è che ciò possa avvenire anche nel campo del cambiamento climatico, nei suoi elementi più fondamentali, come il fatto che l’azione umana ha un effetto sul clima”.