Non ci sono dubbi sul controllo a fini industriali della fusione termonucleare nei prossimi decenni (forse anche prima del 2050?).
Tuttavia, l'attuale panorama energetico è ancora troppo largamente dominato dai combustibili fossili, quindi anche se questa tecnologia fosse implementata oggi, non avrebbe impatto sul modello energetico globale per molto tempo per motivi di costo.
La situazione dovrebbe cambiare con il picco del petrolio (env2020) e del gas (env2040-50), che dovrebbe "motivare" fortemente i consorzi all'implementazione di una tecnologia che possa essere sfruttata su scala industriale.
Fusione, energia illimitata, ritorno dei 30 gloriosi senza GHG
- sen-no-sen
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Re: Fusion, energia illimitata, ritorno dei 30 gloriosi senza GHG
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"L'ingegneria a volte consiste nel sapere quando fermarsi" Charles De Gaulle.
- Exnihiloest
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Re: Fusion, energia illimitata, ritorno dei 30 gloriosi senza GHG
sen-no-sen ha scritto:...
La situazione dovrebbe cambiare con il picco del petrolio (env2020) e del gas (env2040-50), che dovrebbe "motivare" fortemente i consorzi all'implementazione di una tecnologia che possa essere sfruttata su scala industriale.
Abbiamo tutte le riserve per tacere fino ad allora. L'attuale sistema non dovrebbe essere crollato subito, con il pretesto che la CO2 dovrebbe essere la bestia da uccidere.
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Re: Fusion, energia illimitata, ritorno dei 30 gloriosi senza GHG
La cosiddetta “lotta alla CO2”, lungi dal contribuire al crollo del sistema capitalista, come suggerisce una visione superficiale, è al contrario il pretesto per un temporaneo rinvio del suo crollo. Certo, gli agenti del capitalismo saranno per le loro tasche, ma sarà a vantaggio del vero soggetto dell'attività economica a causa dell'autoaumento di capitale che ne risulterà: questa distruzione della ricchezza fisica (obsolescenza normativa), così di potlach postmoderno, mira a produrre una ripresa dell'attività economica.
Va inteso che le tensioni (quasi nel senso elettrico del termine!) che esistono all'interno della società non riflettono, come pretendono, un antagonismo radicale, ma al contrario una complementarità immanente che permette al sistema di rigenerarsi dinamicamente ogni volta che ha raggiunto la saturazione.
Così fu durante il fronte popolare del 1936, la "rivolta" del maggio 68 ed è ancora il caso dell'attuale movimento ecologista che è l'ultima possibilità di ristabilire il capitalismo, l'esatto contrario delle speranze (piuttosto vaghe, peraltro) di molti dei suoi proseliti...
Va inteso che le tensioni (quasi nel senso elettrico del termine!) che esistono all'interno della società non riflettono, come pretendono, un antagonismo radicale, ma al contrario una complementarità immanente che permette al sistema di rigenerarsi dinamicamente ogni volta che ha raggiunto la saturazione.
Così fu durante il fronte popolare del 1936, la "rivolta" del maggio 68 ed è ancora il caso dell'attuale movimento ecologista che è l'ultima possibilità di ristabilire il capitalismo, l'esatto contrario delle speranze (piuttosto vaghe, peraltro) di molti dei suoi proseliti...
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"Soprattutto, non credere a quello che ti dico."
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