La rete anti-insetti offre una buona protezione contro questi parassiti, ma rimane laboriosa e quindi limitata nell'area...
Per dare seguito al commento di
Janic sul gancio letame (denominazione di origine!), ecco il mio* in azione:
* Si notano dei piccoli interdenti saldati: consentono di utilizzare il dorso dell'utensile per rompere le zolle e quindi rifinire meglio il terreno.
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A destra, file di piantine di carote; a sinistra il terreno è stato ricoperto di fieno, erba e rami vari sminuzzati dopo uno sfalcio ravvicinato... Viene progressivamente scoperto all'occorrenza e, dopo un primo passaggio alle mie "Grelinette", si usa il cavaletame per estirpare tutto (bene il massimo!) rizomi di quackgrass, ortica e soprattutto convolvolo. Nonostante la mia ripugnanza per la nuda terra e per la lavorazione del terreno (che in profondità è inutile, essendo molto sciolta), sono costretto a procedere in questo modo e anche a raddoppiare il passaggio del coccodrillo per limitare le successive ricrescite e permettere una coltura come delicato come quello delle carote su una sorta di iniziale landa desolata non particolarmente attraente. Preciso che il terreno, costantemente modificato con MO (soprattutto BRF), inizialmente sabbioso, è come il compost dove tutto prospera, soprattutto l'erba che lì si sente molto a suo agio. Secondo le culture e appena posso percorro il terreno... Diciamo che mi ispiro alle idee di
Fatto*, ma che mi adeguo secondo le mie possibilità...
* Nel caso di queste famose carote, sarebbe impossibile diserbare termicamente un solco nel fieno senza dare fuoco ovunque...