"Il volto nascosto del commercio equo: come il business esce da un'idea generosa" di Frederic Karpyta, Editions Bourin, aprile 2009
Il commercio equo e solidale, che aveva l'ambizione di rendere il mondo un posto migliore, è oggi in crisi.
Non abbiamo mai venduto così tanti prodotti del "commercio equo e solidale" in Francia: pacchetti di caffè o tè, ma anche banane, mango, frutta secca, jeans, magliette, lenzuola, piumini ... Anche i consumatori li stanno scoprendo sugli scaffali del loro supermercato che nei negozi di moda o decorazione. La maggior parte delle etichette porta il logo "Fairtrade / Max Havelaar", che prende il nome da un'associazione internazionale che ha appena celebrato il suo 20 ° anniversario nel 2008, un'associazione considerata promotrice del commercio equo in Francia.
Ma per sviluppare e garantire opportunità ai piccoli produttori di caffè, cacao o banane, il commercio equo e solidale ha scelto di allearsi con la distribuzione di massa e l'industria alimentare. Con il rischio di perdere la sua anima lì e di compromettere la situazione degli stessi che voleva aiutare.
Frederic Karpyta ci fornisce un'indagine affascinante e politicamente scorretta, ricca di aneddoti, esempi e testimonianze.
Il volto nascosto del commercio equo: come il business prende il controllo di un'idea generosa, di Frederic Karpyta, Editions Bourin, aprile 2009, USBN: 9782849411209, 280 p., 17 euro.
http://www.bourin-editeur.fr/livre/la-f ... reuse.html
Il commercio equo e solidale sta diventando troppo business?
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So di essere un dolce sognatore ma alcune osservazioni:
a) Il commercio equo e solidale NON DEVE ESISTERE in quanto tutto il commercio DOVREBBE essere equo PER DEFINIZIONE!
b) fiera non fa necessariamente rima con ecologico!
c) esiste un commercio equo e solidale locale, senza marketing abusivo, ad esempio negli AMAP. I negozi Oxfam consentono anche il "recupero" locale di articoli davvero carini e poco costosi. Mi chiedo se nemmeno Emaüss sia un commercio equo e solidale?
a) Il commercio equo e solidale NON DEVE ESISTERE in quanto tutto il commercio DOVREBBE essere equo PER DEFINIZIONE!
b) fiera non fa necessariamente rima con ecologico!
c) esiste un commercio equo e solidale locale, senza marketing abusivo, ad esempio negli AMAP. I negozi Oxfam consentono anche il "recupero" locale di articoli davvero carini e poco costosi. Mi chiedo se nemmeno Emaüss sia un commercio equo e solidale?
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