Ecco fatto, le fonti si stanno moltiplicando in base alle quali La "responsabilità" per la diffusione di informazioni ricadrebbe su "irrigatore".
RIA Novosti, MOSCA, l'8 dicembre ha scritto:La responsabilità della diffusione dei documenti diplomatici americani non spetta al fondatore del sito WikiLeaks, Julian Assange, ma alle autorità degli Stati Uniti, stima il ministro degli affari esteri australiano, Kevin Rudd.
"Il signor Assange non è personalmente responsabile per l'invio non autorizzato di 250.000 cablogrammi diplomatici statunitensi. La responsabilità ricade sugli americani"., ha detto mercoledì.
http://fr.rian.ru/world/20101208/188064881.html
Alea jacta è ... da qualche parte: Internet sta diventando parte integrante della stampa "THE", come un vero e proprio media (con questo intendo ... e non più solo esclusivamente come vettore).
Se questo continua positivamente, ci stiamo muovendo verso una nuova rivoluzione nel pensare intorno ai media, il modo di concepire l'informazione (e definire cosa sia l'informazione), di diffonderla (chi la detiene, dove , quando, come e perché) e come consumarlo! [modalità scherzo "ON"] Vedremo apparire come nelle previsioni del tempo, a "Indice di credibilità"... ["OFF"]
In breve, si sposta al massimo, già più di 1.000 siti mirror secondo AFP ...> ... inaudito da (?)
nouvelleobs.com, 08/12/10 21:21 ha scritto:"È la prima volta che assistiamo a un tentativo di censura internazionale di un sito la cui vocazione primaria è la trasparenza", ha affermato Reporter Senza Frontiere. "Possiamo solo rimanere sbalorditi dal fatto che paesi come Francia e Stati Uniti stiano improvvisamente allineando la loro politica di libertà di parola con quella della Cina", ha continuato RSF.
http://tempsreel.nouvelobs.com/actualit ... ation.html
Ancora più enorme:
Questo thread pone così tante cattive domande, che la giustizia dichiara di aver perso la risposta.La Tribune.fr - 06/12/2010, 17:15 ha scritto:WikiLeaks: la giustizia lascia l'ospite francese OVH prima delle sue responsabilità
Le alte corti di Parigi e Lille hanno dichiarato di non essere in grado di decidere in merito legalità del sito Wikileaks